𝕭𝖎𝖆𝖓𝖈𝖆 𝖛𝖊𝖘𝖙𝖎𝖙𝖆 𝖉𝖎 𝖓𝖊𝖗𝖔 di Angela Caputo
Genere: romanzo storico - epoca: fascismo
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Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
All'indomani del giorno della memoria, arrivo con il mio pensiero sul romanzo di Angela Caputo ambientato nel campo di concentramento di Ferramonti, in Tarsia, sconosciuto ai più. Non ho mai sentito parlare di questo campo, meno duro di quelli di Auschwitz e Dachau ma comunque luogo di grande sofferenza in terra di Calabria. Qui, la convivenza tra la popolazione del piccolo borgo e i militari della Wehrmacht si regge su equilibri precari e gesti di rischiosa umanità di chi in quel tempo riesce a preservare il bene e la vita dei paesani. In questo contesto si incastrano le vite di Bianca, nipote del podestà e referente del partito fascista per le attività del campo e Goran, medico ebreo, recluso nel campo che però cura anche i paesani. Bianca cerca attraverso il suo incarico di migliorare le condizioni del campo per la tutela della salute e dell'umanità di quelle persone. La loro storia, nasce in sordina, in un luogo dove tempo e spazio si dilatano e assumono sfumature a volte confuse, quasi in antitesi con la tragedia che li ha portati lì e che, nella disperazione del momento, enfatizza anche quelle situazioni che soprattutto allora e soprattutto in quelle zone avrebbero avuto tempi e modi diversi per la società di allora. Si vive il momento, a tratti cercando una pseudo normalità che sia la prova di una voglia di vivere che in quel contesto viene costantemente annientata dalle condizioni e da tutto ciò che possa dare una equa umanità. La lezione arriva proprio dalla semplicità della gente del paese, da quella che, malgrado le rigide leggi razziali, riesce a imporsi in modo quasi naturale e senza lasciarsi condizionare dai rischi. Esiste quindi una forma di rispetto reciproco, l'amicizia, l'amore, la gratitudine, la dignità che sono l'energia per poter resistere in quel periodo. L'autrice anche nei dettagli riesce a dare messaggi intrinsechi alla caratterizzazione dei personaggi (il nome di Bianca in contrasto col nero del regime; il coprire i suoi vestiti colorati senza dismetterli come in una sorta disobbedienza, per esempio). Non entro nel dettaglio della trama in quanto la storia è ricca di particolari e dettagli e qui va il mio plauso all'autrice che ha sapientemente costruito la storia in ogni minimo dettaglio senza appensantirla in un intreccio narrativo che include sia personaggi di fantasia che persone realmente vissute, imprimendo alla storia un valore storico sia per il narrato sia per il contesto geografico. Inoltre mi è piaciuto molto il fatto che le protagoniste forti siano le donne: coraggiose, determinate, moderne a loro modo, spesso a sprezzo di un pericolo costantemente incombente. Si sente che la stesura del libro abbia avuto una ricerca documentale ampia e accurata. Il contenuto è quasi privo di refusi. Ortograficamente, la copia digitale ha dei fastidiosi spazi di interpunzione nei segni dei dialoghi ma questo lo segnalo solo per una mia particolare "fissa". Ahimè, l'unico neo, di cui ho prontamente chiesto all'autrice che mi ha dato una risposta puntuale, resta l'utilizzo del "lei" anziché del "voi" in tutti i dialoghi, siano quelli tra i paesani, sia - soprattutto - tra gerarchi fascisti. Mi spiace, ma non sono riuscita a superare questo che sembra un lampante errore storico. Non riesco a pensare che coloro che erano votati in tutto e per tutto alle indicazioni del fascio, si lasciassero poi andare a una caduta di "virilità" tale. Poi, per quanto esteticamente fatta bene, non mi è piaciuta l'immagine di copertina. La donna che viene raffigurata non credo attenga né all'epoca né alla storia. Mi crea inquietudine. Credo che un libro di questo valore debba avere una copertina che racconti e non mostri.
In ogni caso, lascio la mia valutazione più alta per il grande pregio che l'autrice ha avuto nel mantenere il lettore su una storia così corposa fino all'ultima pagine è indice di grande padronanza nell'abilità di raccontare e nell'uso degli strumenti narrativi per rendere la lettura fluida e attrattiva.
Lettura consigliata per non dimenticare la grande tragedia di quell'epoca.
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